VOCI DI DONNE NEL CORPUS DI MUSICHE POPOLARI SICILIANE DI ALBERTO FAVARA

Il Corpus di musiche popolari siciliane, pubblicato dall’Accademia Scienze Lettere ed Arti di Palermo, a cura di Ottavio Tiby, nel 1957, è un monumento dell’etnografia musicale in Italia e in Europa. Contiene 1089 melodie ascoltate, tra il 1898 e il 1905 circa, da Alberto Favara (Salemi, 1863-Palermo 1923) nelle campagne di Trapani e nei vicoli di Palermo, e da lui stesso trascritte e commentate. Questo straordinario e pioneristico impegno fu apprezzato soltanto da pochissimi contemporanei, e anche questi non seppero valorizzarne le motivazioni e il metodo, ancora oggi in parte validi ed esemplari dopo più di cento anni.
Testimonianza della curiosità intellettuale con cui Favara condusse la sua ricerca sono anche le annotazioni a margine delle trascrizioni, che fanno emergere situazioni e persone vive e vivaci con le loro opinioni e stati d’animo, frutto evidente della sua capacità di intrecciare relazioni di fiducia e di amicizia con la gente, superando i confini culturali, sociali, di genere in anni in cui essi erano piuttosto rigidi.
Annotazioni, descrizioni, osservazioni, citazioni compongono un mosaico di caratteri, una rappresentazione vivace della popolazione siciliana di inizio Novecento; e specialmente sono significativi gli interventi femminili in un tempo in cui le donne, specie di classi subalterne, ottenevano ben poco credito: vecchie e ragazze, madri e figlie, signore, cameriere, balie, contadine, raccoglitrici di olive, ricamatrici, tessitrici cantano per lui e, sollecitate, commentano, descrivono, paragonano, spiegano forse per la prima e unica volta nella loro vita, con passione e con arguzia, con severità e con ironia, con coinvolgimento e con distacco.